Le Sparate

 

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Vogliamo qui di seguito fornire ai non adepti della filosofia (nel più ampio significato del termine) del mascolo una rapida panoramica sulla genesi e l'attualità di questo particolare strumento, oggi sconosciuto ai più, senza limitarci all'esperienza sorese. Vedremo che il mascolo ha una storia ben più corposa ed antica di quanto possa far supporre al non iniziato, e che la sua ricchezza folclorica è testimoniata dalle multiformi interpretazioni che si sono succedute nel tempo in ogni paese dove è stato praticato.

Arte antica, la sparata di mascoli (o "antichi mortaretti liguri", o ancora meglio "antichi mortaletti liguri") è nella sua forma più ricorrente l'onore laico che si tributa al santo patrono in processione per le vie del paese. La sparata è un rito, recentemente codificato da disposizioni regolamentari, e chi vi prende parte ha la consapevolezza di tramandare una fetta non indifferente dell'identità locale. Oggi le sparate sopravvivono all'oblio solo in pochi luoghi, e ciò rende ancora più suggestiva quest'usanza.

    

A sinistra: momento di lavoro. A destra: momento di pausa

Una nota sul testo: laddove ricorrono termini tratti dall'idioma genovese, si tenga a mente che fanno riferimento all'uso del borgo di Sori. Basta infatti spostarsi di pochi chilometri verso i monti o lungo la costa per incontrare vocaboli differenti ad indicare i medesimi oggetti. Questa è un'altra inequivocabile manifestazione di quanto l'usanza si sia  radicata da lungo tempo nei luoghi dove si perpetra tuttora.

Origini e testimonianze storiche

Le sparate oggi

La regolamentazione

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